Nel corso degli anni mi sono imbattuta in mille persone incrociando il loro cammino, ho conosciuto le loro storie lasciando andare un po’ di noi per arricchire l’altro.
Ci sono storie di adozioni felici e non, ci sono ragazzi adottati che con il passare del tempo sentono dentro di loro quel richiamo dormiente verso la propria terra d’origine. Non importa se la tua storia di adozione è felice o triste, non importa davvero, perchè dentro di noi c’è un lato intimo e personale che non segue l’andamento delle cose, degli eventi. Va da sè e a lungo andare le radici si fanno sentire, anche solo per farsi un’idea del paese che ci ha fatti nascere. Questa è la storia di Shilpa, della sua danza e del suo amore risvegliato per l’India.Shilpa nasce nel Karnataka in India, adottata da genitori italiani all’età di 11 mesi. Proviene da un’adozione felice. L’amore spassionato per l’India lo scopre in tarda età, così si trasferisce a Bologna dove inizia gli studi della sua terra d’origine.
Dal 2011 ha cominciato a viaggiare per l’India e non ha mai smesso. Durante i suoi frequenti soggiorni in India per studio, scopre di amare fortemente la danza classica indiana, l’Odissi della Regione Orissa, praticata da lei sin da quando era bambina. Solo nel 2011 decide che l’Odissi diventerà la sua identità.
I viaggi, la permanenza in India hanno sviluppato in lei un amore che c’era già. Ora è diventato incondizionato, è una ragione di vita che esprime attraverso la danza.